Bilancio 2026: tassa "Zucman", tassa sulle multinazionali... Xavier Bertrand denuncia la "fiera delle assurdità fiscali"
Invitato mercoledì sera su BFMTV, il presidente della regione Hauts-de-France ha deriso un "dibattito parlamentare dirottato dal RN e dall'LFI", alla luce delle recenti misure fiscali votate dall'Assemblea nazionale.
Per una volta, Xavier Bertrand è sulla stessa lunghezza d'onda del leader del suo partito, Bruno Retailleau . Poche ore dopo che l'ex ministro dell'Interno aveva denunciato su RTL la "follia fiscale" che, a suo dire, ha recentemente attanagliato l'Assemblea Nazionale, rendendo il bilancio 2026 "ancora meno accettabile di ieri", il presidente LR della regione Hauts-de-France ha fatto eco ai suoi sentimenti. Il tema in questione: le recenti misure approvate dai deputati, in particolare la tassa da 26 miliardi di euro sulle multinazionali e il raddoppio della tassa GAFA, dal 3% al 6%, a carico dei giganti tecnologici americani. A questo si aggiungono i dibattiti previsti per venerdì o lunedì sull'aumento della tassazione dei più ricchi.
Al centro delle prossime discussioni sul bilancio, quindi, c'è la controversa imposta Zucman , che tuttavia ha pochissime possibilità di essere approvata, sia nella sua versione iniziale (un'imposta minima del 2% sui patrimoni superiori a 100 milioni di euro) sia in una versione "leggera" (3% a partire da 10 milioni di euro, ma escludendo le imprese innovative e a conduzione familiare). Sebbene la proposta sia stata rivista, rimane sostenuta dai socialisti, determinati a mantenere la pressione sul Primo Ministro dopo la vittoria sulla riforma delle pensioni, che hanno ottenuto la promessa di sospendere in cambio del loro voto di non censura del governo.
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Salta la pubblicitàInvitato mercoledì sera a BFMTV, Xavier Bertrand non ha usato mezzi termini riguardo a queste modifiche, definendo le nuove disposizioni "un'assurdità fiscale" e sintomatiche di "estorsione". Questo stupore è stato condiviso dal ministro dell'Economia Roland Lescure, per il quale "l'equità fiscale ha ceduto il passo alla rivalità fiscale", mentre la portavoce del governo Maud Bregeon ha tentato di minimizzare i voti dopo la riunione del Consiglio dei ministri, ricordando a tutti che siamo "solo all'inizio del processo parlamentare". Questo non è servito a rassicurare l'ex ministro del Lavoro, che ha denunciato la deriva: "È un completo disastro", ha dichiarato, citando la tassa Zucman come l'ennesima "follia fiscale", al pari della tassa governativa sulle holding, sostenuta da "persone che non capiscono nulla di economia".
Furioso per la direzione presa dal bilancio, il presidente di "Nous France" ha denunciato una "escalation costante", derivante da un "dibattito parlamentare dirottato da La France Insoumise e dal Rassemblement National". Ha sottolineato l'adozione della tassa sulle multinazionali, resa possibile da un'alleanza tra il blocco di sinistra e il Rassemblement National. "Due complici", ha sarcasticamente definito, più "interessati" al proprio "interesse" che a quello della "Francia", e spinti dallo stesso obiettivo: far deragliare il bilancio per far cadere Sébastien Lecornu e, di conseguenza, costringere Emmanuel Macron alle dimissioni. Xavier Bertrand ha poi ribadito con fermezza il suo punto: "Dobbiamo smettere di fingere che stiano giocando la carta parlamentare. Non lasciamoci ingannare".
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